19 Aprile
Piano di volo: Hobatere-Walvis Bay, miglia previste 300
Lasciamo la pista di Hobatere con dispiacere. Questo luogo ci ha regalato grandi immagini; seguendo le indicazioni del proprietario puntiamo decisi ad Ovest verso il "Khavarib Schlucht". Il Khavarib e' il nome, quasi impronunciabile, di un fiume che si insinua tra due montagne in un punto molto stretto creando uno scenario verde e surreale, in netto contrasto con il territorio che lo circonda.
Ecco il mare; come al solito alla sua vista ci sentiamo alleggerire. Scorgiamo una sua vittima: il relitto di una nave, imprigionato nella sabbia.
Walvis, dall'alto, ci appare piatta e ovattata, non vorremmo vivere qui.
Atterriamo con vento teso ma la pista e' talmente grande rispetto a quelle degli ultimi giorni che la manovra non ci preoccupa. Organizziamo subito per rifornire l'aereo, ricordandoci che e' sabato, e quindi l'addetto al carburante deve venire da casa. Aspettiamo un bel po', ma e' gia' tanto che arriva.
Il propietario dell'albergo dove passeremo la notte viene a prenderci in aeroporto con un comitato di accoglienza (due sue amiche) e ci porta a fare un giro turistico della citta' che si rivaluta ai nostri occhi, almeno rispetto alla prima impressione...si, va bene...ma...non ci convince piu' di tanto, ci sembra sempre piatta ed ovattata. Una cittadina industriale la cui vita ruota intorno al grande porto commerciale pieno di containers, e' il secondo sulla costa ovest africana come numero di movimenti dopo quello di Cape Town.
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