lunedì 12 maggio 2008

Sosta a Sossusvlei

15 Aprile
Oggi saremo terrestri. Alle 6 del mattino siamo gia' in macchina per andare a vedere...toccare le grandi dune prima che il sole diventi troppo alto.
La strada corre sul letto del fiume Tsauchab. Per un lungo tratto e' asfaltata poi diventa in terra battuta e infine si puo' proseguire solo con un 4x4. Ad un certo punto infatti la nostra guida lascia il van con aria condizionata su una piazzuola e ci trasferiamo su una Land Rover meno confortevole ma piu' consona all'ambiente.
Non siamo i soli in giro: una mongolfiera si alza dolcemente portando i visitatori in alto.
Alle 07.30 la luce del sole illumina il paesaggio intorno a noi in modo spettacolare.
Siamo avvolti da un riverbero rosso diffuso dalla sabbia illuminata. Qualche orice pascola docilmente nelle zone piu' verdi e la sagoma dei grandi struzzi si disegna all'orizzonte...be' non sono poi tutti cosi' grandi!
Una coppia di aquile vola sopra di noi alla ricerca di qualche roditore per iniziare la giornata con una sana colazione!
Le dune sono immense, morbide sotto i nostri piedi nudi. Ad ogni soffio di vento le creste prendono vita, la sabbia si alza spostandosi delicatamente un po' piu' su a formare quella particolare forma unica al mondo e che nel corso dei secoli ha fatto diventare queste dune cosi' alte.
Le dune della Namibia sono composte da variopinte sabbie di quarzo e hanno sfumature che vanno dal color crema all'arancio, al rosso e al viola. A differenza delle dune del deserto del Kalahari quelle namibiane sono dimaniche, in quanto si spostano e assumono forme particolari per effetto del vento. La parte superiore della duna, rivolta in direzione dello spostamento, si chiama pendio di scorrimento ed e' qui che la sabbia cadendo dalla cresta si sposta verso il basso.
Ci arrampichiamo su una cresta e da lassu' il paesaggio e' ancora piu' incredibile. Sappiamo che intorno a noi ci sono altre persone eppure la sensazione e' di completa solitudine. Basta fare un passo e le curve dell'orizzonte cambiano nascondendo quello che poco prima era visibile e mostrando altre ombre, altre cime rosse. Sul fondo di una piccola valle ci sono i resti di un bosco ormai pietrificato e rimasto intrappolato tra le dune molto tempo fa'. L'ambiente asciutto e privo di batteri non ha fatto marcire il legno. Il cielo e' di un azzurro che non ho mai visto.

Il sole e' ormai alto ed il caldo si fa' sentire. Rientriamo al Lodge e meditiamo sul bordo della piscina su tutte le cose che abbiamo visto.

Ci concediamo un pomeriggio di relax, senza trascurare l'organizzazione del volo di domani. Poco prima del tramonto andremo sulla pista per rifornire l'aereo del carburante che abbiamo nelle taniche piccole. Sono solo 50 litri, ma meglio di niente visto che qui non c'e' altro.

Per raggiungere la pista abbiamo a disposizione due quad. Io li odio ma devo dire che sulla terra e la sabbia sono il mezzo giusto se non si corre troppo. Ho preparato anche il necessario per un aperitivo da consumare sulla pista contemplando il tramonto: biltong e gin tonic.

Concludiamo la giornata con una buona cena a lume di candela e i canti dei camerieri che si sono improvvisati attori di uno show in onore degli ospiti

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